RimeInPentola

di 2021 anno 2021

Elba sconosciuta | 71 | I Poeti Libro XVI

RimeInPentola

È stato pubblicato da pochi giorni con una nuova copertina, in nuova edizione, e rinnovato in alcune sue parti interne Il libro di cucina in rima di Alvaro Claudi, Rimeinpentola, Raccolta in rima di ricette, ricordi e storie di cucina dell’Isola d’Elba condite con la raffinata ironia di un grande Chef, corredato dalle foto in Bianco e Nero di Enrico Gambelunghe.
Con questa nuova veste siamo alla quinta pubblicazione dell’Opera

Il libro è stato stampato grazie al contributo della Sig.ra Rossana Galletti, Agenzia “Assoshipping, Elba Ship &Yacht agents”


Riportiamo alcune citazioni dall’Introduzione di Elisa Savi Ovadia

«Mi ha commosso scorgere nella lettura di Rimeinpentola, la radice che lo ha formato e gli ha trasmesso quei valori di autenticità ed onestà che costituiscono le fondamenta di ogni essere umano che si rispetti. Ritrovo, nelle sue descrizioni in rima, gli insegnamenti del padre che gli ha passato quel testimone che Alvaro offre a noi in queste “ricette in poesia” che non sono solo sug- gerimenti di arte culinaria, ma frammenti di una narrazione che ci racconta tutti come popolo. Di pagina in pagina, Alvaro ripercorre la nostra Storia, le nostre tradizioni, le arti e i mestieri perduti o in pericolo di vita, i sapori che ci hanno accompagnato».

e dalla Prefazione di Gisella Catuogno
«in queste pagine si respira anche profumo d’infanzia e di feste familiari. La scansione, dall’antipasto al dolce, dei banchetti gioiosi e affollati di parenti viene narrata in rima, con dovizia di particolari, divenendo un vade- mecum da seguire nelle grandi occasioni.
E ci ricorda la toscanità dell’autore e il suo luogo natìo, quella Scarperia, da cui molto giovane si è allontanato per l’Elba, sua terra d’elezione, diventando un elbano più doc di tanti autoctoni, perché dell’isola ha saputo cogliere al volo le peculiarità e proporne la valoriz- zazione, con onestà intellettuale e passione di grande chef».

E una ricetta isolana tratta dal libro con la foto che l’accompagna di Enrico Gambelunghe





Piangere per la cipolla e non per l'olio


Lo Stoccafisso alla Riese

Compra lo stoccafisso già bagnato
circa du’etti per ogni persona,
e stai tranquillo se la riuscita è buona
neanche un solo grammo andrà sprecato.

Strizzalo bene, finché non s’è asciugato,
togli le lische, almen quelle più grosse:
se vanno per la gola, altro che tosse!
Lasciar la pelle è ben raccomandato.

Prendi un tegame di rame stagnato,
taglia lo stoccafisso in grossi tòcchi,
affetta tanta cipolla e attent’agl’occhi,
piangi per lei e non per l’olio usato.

Se vuoi un piatto molto prelibato
non lesinare il condimento base,
perché fondamentale è in questa fase
dare alla cipolla un bel color dorato.

Dopo che lo stoccafisso avrai adagiato
su questo profumato condimento
dovrai aspettare che venga il momento
di unire il vino bianco. E va sfumato.

Aspetta che il vino sia bene evaporato
e il pesce pian pianin diventi d’oro,



metti ora del buon sugo al pomodoro,
meglio ancora se doppio concentrato.

Quando l’olio in superficie è affiorato
dopo una lunga cottura a fuoco lento,
questo sicuramente è il momento
che con altri ingredienti sia integrato.

Di sale e di piccante va aggiustato,
e queste cose van sempre valutate,
prima di aggiungerci le tante patate,
quant’ era il peso del pesce bagnato.

Per ottenere un grande risultato,
poco prima del termine cottura,
mettici olive nere, con misura
di una manciata per ogni convitato.

Se questo piatto ti ha ben conquistato,
non gustarlo da sol, ma in compagnia:
sarà protagonista d’ allegria,
se da un vin rosso verrà accompagnato.





Desidero sottolineare il Genere nuovo di questa pubblicazione tra Cucina, poesia e libro fotografico.

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